6 articoli nella categoria Cultura

Annamaria Parlato 02/07/2023 0

Il "turismo esperienziale" mette l'accento sull'esperienza personale, emotiva e partecipativa del viaggiatore

La storia del turismo risale a tempi antichi e ha radici profonde nelle varie civiltà e culture del mondo. Fin dai tempi antichi, le persone si sono spostate per scopi diversi, tra cui motivi commerciali, religiosi, culturali e di svago. I viaggiatori dell'antichità includevano pellegrini che visitavano luoghi sacri, mercanti che commerciavano con altre comunità e persone in cerca di avventure e conoscenza. Durante il periodo medievale, i viaggiatori erano principalmente pellegrini, commercianti e diplomatici. Le rotte di pellegrinaggio, come il Cammino di Santiago in Spagna, divennero importanti itinerari di viaggio. Le città termali e le stazioni balneari cominciarono a svilupparsi come luoghi di cura e di relax. L'era della scoperta e dell'esplorazione, a partire dal XV secolo, portò a viaggi intrapresi da esploratori come Cristoforo Colombo e Ferdinando Magellano. Questi viaggi contribuirono a una maggiore conoscenza geografica del mondo e avviarono il turismo di esplorazione. Nel XIX secolo, la rivoluzione industriale portò a importanti cambiamenti sociali ed economici. Le persone, grazie al miglioramento dei trasporti, come le ferrovie e le navi a vapore, iniziarono a viaggiare per piacere. Le prime guide turistiche furono pubblicate per aiutare i viaggiatori a navigare nelle destinazioni. Il turismo di massa si sviluppò nel corso del XX secolo grazie a fattori come l'aumento del reddito disponibile, il miglioramento dei trasporti aerei e l'introduzione delle vacanze pagate. Le destinazioni turistiche iniziarono a svilupparsi in tutto il mondo, con l'espansione delle strutture ricettive, delle infrastrutture e delle attività turistiche. Con l'avvento di Internet e delle piattaforme di prenotazione online, il turismo è diventato sempre più accessibile e personalizzabile. Il turismo sostenibile e responsabile ha guadagnato importanza, con un maggiore focus sull'impatto ambientale, culturale ed economico delle attività turistiche. Oggi il turismo è diventato un settore economico vitale in molti paesi, con un'ampia varietà di tipologie di viaggio, tra cui turismo culturale, enogastronomico, di avventura, di lusso, ecoturismo e molti altri. Il turismo ha un ruolo significativo nell'interconnessione tra le persone e le culture, contribuendo alla crescita economica, all'intercambio culturale e alla comprensione reciproca. Il turismo ha subito significative evoluzioni negli ultimi anni grazie a diversi fattori. Ecco alcune delle principali tendenze e cambiamenti che si sono verificati nel turismo contemporaneo: Tecnologia e connettività: L'avvento della tecnologia e l'ampia diffusione di Internet hanno avuto un impatto significativo sul turismo. Le piattaforme di prenotazione online, le app di viaggio e i siti web di recensioni hanno reso più facile per i viaggiatori prenotare alloggi, trasporti e attività, nonché accedere a informazioni dettagliate sulle destinazioni. Inoltre, la connettività costante ha permesso ai turisti di condividere le proprie esperienze attraverso i social media, influenzando le scelte di viaggio di altre persone. Esperienze autentiche e turismo esperienziale: I viaggiatori odierni sono spesso alla ricerca di esperienze autentiche e significative. Preferiscono immergersi nella cultura locale, partecipare a attività tradizionali, scoprire la cucina locale e interagire con la comunità ospitante. Il turismo esperienziale mette l'accento sulla partecipazione attiva e sull'apprendimento attraverso l'esperienza. Turismo sostenibile e responsabile: L'attenzione per l'ambiente e la sostenibilità è diventata un elemento fondamentale nel turismo odierno. I viaggiatori sono sempre più consapevoli dell'impatto delle loro azioni sulle destinazioni visitate. Ciò ha portato a un aumento del turismo sostenibile, che promuove pratiche ecologiche, il rispetto delle culture locali, la protezione delle risorse naturali e il sostegno alle comunità locali. Turismo personalizzato: I viaggiatori odierni cercano esperienze personalizzate e su misura. Vogliono viaggiare secondo i propri interessi, gusti e esigenze specifiche. Ciò ha portato a un aumento dei viaggi individuali, dei pacchetti turistici personalizzati e dell'uso di algoritmi e intelligenza artificiale per offrire consigli e suggerimenti personalizzati. Destinazioni emergenti: Le preferenze dei viaggiatori si sono spostate verso destinazioni meno conosciute e più autentiche. Molti turisti cercano di evitare le folle di visitatori nelle destinazioni turistiche più popolari e si rivolgono a luoghi meno battuti. Ciò ha portato a un interesse crescente per destinazioni emergenti, offrendo opportunità di sviluppo per aree meno note. Turismo digitale e virtuale: Con l'avvento della realtà virtuale e degli strumenti digitali avanzati, il turismo virtuale sta guadagnando popolarità. I viaggiatori possono esplorare destinazioni e attrazioni attraverso visite virtuali, video 360° e contenuti interattivi, offrendo un'esperienza quasi reale senza dover spostarsi fisicamente. Queste sono solo alcune delle molte evoluzioni che si sono verificate nel turismo contemporaneo. Il settore continua a cambiare e ad adattarsi alle nuove tendenze, alle aspettative dei viaggiatori e ai progressi tecnologici, creando nuove opportunità e sfide per le destinazioni turistiche. Il turismo esperienziale, ad esempio, è un approccio al viaggio che mette l'accento sull'esperienza personale, emotiva e partecipativa del viaggiatore. Si tratta di andare oltre la semplice visita di luoghi e attrazioni turistiche, concentrandosi invece sul coinvolgimento attivo con la cultura, la natura e le tradizioni locali. Si basa sull'idea che i viaggiatori abbiano l'opportunità di vivere esperienze autentiche e significative che consentano loro di connettersi con la destinazione in modo più profondo. Piuttosto che osservare passivamente, i viaggiatori sono incoraggiati a partecipare attivamente a attività culturali, artistiche, culinarie, sportive o di avventura. Le caratteristiche del turismo esperienziale includono: Coinvolgimento attivo: I viaggiatori sono invitati a partecipare attivamente a esperienze culturali e ricreative, come corsi di cucina, tour enogastronomici, attività artigianali, escursioni nella natura, visite guidate interattive e molto altro ancora. Interazione con la comunità locale: Il turismo esperienziale favorisce l'incontro e l'interazione con i residenti locali, permettendo ai viaggiatori di conoscere le tradizioni, la cultura e lo stile di vita locali. Questo può avvenire attraverso soggiorni in famiglie ospitanti, partecipazione a festival locali, visite a comunità indigene o interazioni con artigiani e artisti locali. Apprendimento ed educazione: Il turismo esperienziale offre ai viaggiatori l'opportunità di apprendere nuove competenze, conoscenze o abilità durante il viaggio. Ciò può comprendere lezioni di cucina, lezioni di lingua, corsi di artigianato tradizionale, escursioni guidate che forniscono informazioni approfondite sulla storia e la cultura locale, e molto altro ancora. Autenticità e originalità: Il turismo esperienziale cerca di offrire esperienze autentiche, che riflettano la vera essenza della destinazione. Si cerca di evitare il turismo di massa e di creare esperienze uniche e originali che si distinguano dagli itinerari turistici convenzionali. Connessione con la natura: Il turismo esperienziale valorizza la connessione con la natura e promuove l'esplorazione sostenibile degli ambienti naturali. Questo può includere escursioni a piedi, avvistamento della fauna selvatica, esperienze di eco-turismo e attività all'aperto. Il turismo esperienziale offre ai viaggiatori la possibilità di creare ricordi duraturi, di arricchire la propria conoscenza e di sviluppare una maggiore comprensione e rispetto per le culture e l'ambiente. Il concetto di turismo esperienziale si è sviluppato nel corso degli ultimi decenni, ma le sue radici possono essere fatte risalire a movimenti e approcci precedenti al turismo moderno. Negli anni '80 e '90, si è iniziato a osservare un cambiamento nelle preferenze dei viaggiatori, con una maggiore ricerca di esperienze autentiche e significative durante i viaggi. Tuttavia, è stato solo verso la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000 che il turismo esperienziale ha iniziato ad emergere come una tendenza significativa nel settore turistico. Negli ultimi anni, il turismo esperienziale ha guadagnato sempre più attenzione e riconoscimento come una forma di turismo alternativa e più coinvolgente. Le persone sono sempre più interessate a connettersi con le culture locali, a sperimentare le tradizioni e le attività autentiche, e a creare ricordi significativi durante i loro viaggi. La crescente consapevolezza ambientale e la spinta verso il turismo sostenibile hanno anche contribuito all'aumento del turismo esperienziale. I viaggiatori cercano esperienze che rispettino l'ambiente e offrano un impatto positivo sulle comunità locali, favorendo così il turismo responsabile. Pertanto, sebbene non ci sia una data esatta per l'inizio del turismo esperienziale, si può affermare che si è sviluppato come risposta alle mutevoli preferenze dei viaggiatori verso esperienze autentiche, coinvolgenti e significative.
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Mina Felici 20/06/2023 0

Il Gruppo CTG Picentia al Liceo Scientifico Francesco Severi

Il percorso per le competenze trasversali e l’orientamento – oggi conosciuto con l’acronimo PCTO – che ha visto per la prima volta in azione il Gruppo CTG Picentia di Salerno, si è concluso brillantemente con soddisfazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. L’esperienza ha aperto al Picentia nuovi campi di azione ed ha permesso ad un’intera classe ed alla loro tutor ed insegnante, prof.ssa Rosa Noce, di conoscere la realtà dell’Associazione. Del progetto è rimasta l’esperienza maturata nelle 30 ore del suo svolgimento ed un prodotto digitale che racchiude l’intero percorso evidenziando il cammino fatto e gli obiettivi raggiunti. L’idea è nata dalla lettura di alcuni romanzi storici scritti dall’autore Carmine Mari, tutti ambientati nella Salerno di tempi remoti. Le storie si interfacciavano con il Medioevo, con il Rinascimento e con i primi anni del Novecento, facendo rivivere al lettore storia e luoghi come a quei tempi si potevano incontrare. Conosciuto Carmine, il resto è venuto dalla progettazione congiunta dei vari soggetti: la prof.ssa Noce, ormai  nostra socia Rosa, le volontarie ed ACA del Gruppo Picentia Irene e Mina, Carmine Mari. Ne è scaturito un documento progettuale preciso e puntuale che, per l’originalità della proposta didattica, ha catturato l’attenzione della Dirigente e del Consiglio di Classe che ne hanno approvata la realizzazione. Si trattava di ripercorrere la storia di Salerno, soprattutto riferita all’era Longobarda e Svevo-Normanna; da qui poi si sarebbe dovuto immaginare un ipotetico personaggio che avrebbe fatto da protagonista ad  una storia nuova, da scrivere da parte dei ragazzi. Facile a dirsi ma non altrettanto facile a farsi dal momento che l’esercizio della scrittura, fortemente legato a quello della lettura, non è materia che sempre si pone come facile obiettivo per i giovani, soprattutto quelli dei nostri giorni, poco avvezzi a tale esercizio ridotto dai media a brevi messaggi – o post- e da altrettanto fugaci immagini che rappresentano storie che scorrono veloci lasciando poche tracce dietro di sé. Per questo l’esordio è stato ‘rivoluzionario e controtendenza’: abbiamo consegnato ad ogni studente e studentessa, un quaderno colorato, di formato ridotto, e per ognuno una penna ed una etichetta per poterci scrivere il proprio nome o il titolo del PCTO. Si è spiegato loro che tale quaderno poteva essere uno strumento da portare con sé per potervi annotare idee, sensazioni, stati d’animo, osservazioni. Abbiamo anche percorso con loro il centro storico di Salerno attraverso vie non solitamente battute dai giovani ed abbiamo raccontato storie e personaggi che in quei luoghi hanno vissuto ed operato. Preziosa è stata la spinta emotiva e competente di Carmine il quale, partendo dall’analisi di un racconto  e di quali siano le parti di cui si compone, ha dato ai ragazzi gli strumenti che loro mancavano. Sembrava un’impresa impossibile ma il ruolo dell’autore è stato quello di fare da demiurgo, aiutando nella composizione – senza intervenire direttamente – affinché la storia avesse un senso finito e, partendo dall’incipit, potesse giungere alla conclusione. Tutto questo senza evidenti incongruenze sulla collocazione storica degli eventi. Ne sono scaturiti così 6 racconti, attorno agli autori dei quali, si sono formati altrettanti gruppi. All’interno di ognuno di questi si sono auto selezionati un lettore o lettrice, un selezionatore/ selezionatrice di immagini, un addetto/addetta alle musiche, un montatore o montatrice. Questo per poter realizzare un trailer ed un podcast per ogni racconto. In questo modo si è data a tutti la possibilità di esprimersi, anche se meno portati per la scrittura in sé. Il materiale finale è stato raccolto sulla piattaforma digitale che consentirà di accedere a chiunque con un semplice click sul relativo link che si trova qui Il feedback, chiesto a tutti i soggetti, è stato positivo: per i ragazzi, ai quali la prof.ssa Rosa Noce ha chiesto di esprimersi con un aggettivo, i più gettonati sono stati divertente, stimolante, nuovo, originale, sorprendente ma, ed è giusto dirlo, abbiamo anche avuto la definizione di noioso. Per Irene e per me, relativamente al Gruppo CTG Picentia, il giudizio è di un esperimento ben riuscito, se guardiamo al risultato. Ai giovani abbiamo insegnato l’importanza della lettura e la possibilità di intraprendere numerosi viaggi spazio-temporali, anche senza muoverci, attraverso di essa. Abbiamo insegnato che dei volontari possono spendere del tempo non solo per se stessi ma per gli altri e stimolato, speriamo,  i ragazzi a fare altrettanto; Carmine, che per la prima volta si cimentava in un progetto di questo tipo, ha espresso comunque la soddisfazione per il buon risultato raggiunto e per nulla scontato; ha inoltre sottolineato come affinché di un’esperienza ci resti qualcosa è necessario che noi abbiamo, a nostra volta, dato il nostro seppur piccolo contributo, perché nulla viene se nulla si dà. Rosa Noce, nella sua qualità di coordinatrice e dall’alto della sua pluriennale esperienza, ha apprezzato l’originalità del progetto che resta unico del genere tra i numerosi seguiti ogni anno. Che dire in conclusione di questa passeggiata a ritroso nel Progetto e nel tempo che è trascorso da quando lo abbiamo pensato ad oggi che ci vede, nonostante le non poche difficoltà, in dirittura di arrivo? Abbiamo acquisito esperienza, conoscenza, sperimentando a volte la frustrazione per non riuscire a attrarre l’attenzione dei ragazzi ma, alfine, come dice Carmine, ad ognuno di coloro che hanno dato qualcosa – la maggior parte dunque – rimarrà qualcosa e soprattutto un seme che potrà germogliare anche a distanza di tempo. Per quanto ci riguarda siamo già proiettati verso nuove progettazioni per l’anno che verrà. Mina Felici Presidente Gruppo CTG Picentia - Salerno Link dove reperire tutto il materiale prodotto dall'inizio alla fine del progetto: https://padlet.com/rosanoce18/chestorieragazzi-pcto-3f-jq6klmvyf9f9wk25
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Annamaria Parlato 29/05/2023 0

Il Borgo di Terravecchia e il Sentiero della Stampella a Giffoni Valle Piana, per la promozione del territorio

La storia di Terravecchia a Giffoni Valle Piana è intrisa di tradizioni locali, eventi storici e influenze culturali che hanno contribuito a plasmare il borgo nel corso dei secoli. Esplorare le sue strade e ammirare i suoi monumenti è un modo per immergersi nella storia affascinante di questo antico borgo medievale. Meno di cento abitanti, il borgo che in realtà è la frazione più piccola di Giffoni è dominata dall'alto dal Castello di Terravecchia, le cui origini risalgono all’anno mille quando Federico II, ordinò il recupero della rocca e ne fece la sua residenza. Il borgo è collegato al castello attraverso una piccola mulattiera ed è un susseguirsi di case e vicoletti racchiusi in un sistema difensivo.Fortunatamente, nonostante ci siano stati molti restauri, le tracce medievali non sono state cancellate e infatti è possibile ammirare ancora oggi mura di cinta merlate, torri e vicoli strettissimi che si incrociano scendendo fino a Giffoni. Uno dei percorsi più gettonati ma da valorizzare è il Sentiero della Stampella sul lato orientale del Castello omonimo, in quanto il lato occidantale è praticamente scomparso. Lungo meno di un chilometro e largo circa tre metri, risale al periodo longobardo e per volontà del vicerè Don Pedro de Toledo, fu ristrutturato nel XVI secolo, conservando la stessa fattura, per rafforzare il Borgo di Terravecchia dalle invasioni dei Saraceni che era tra l'altro osservatorio privilegiato con il sopracitato maniero su tutti i castelli della Valle del Picentino. Lo scorso 23 aprile 2023, con la Pro Loco di Giffoni rappresentata per l'occasione dall'arch. Gregorio Soldivieri, i volontari del Servizio Civile e il Gruppo CTG Picenta di Salerno, c'è stata l'occasione di poter visitare questo antico sentiero (attività inserita nell'ambito dell'offerta formativa collegata al nascente progetto dell'Ecomuseo dei Picentini), ammirare il paesaggio naturalistico e culturale che racconta la storia della città di Giffoni Valle Piana, gli uliveti secolari che si incontrano durante la passeggiata, la chiesetta longobarda di S.Egidio risalente all'XI secolo in stile romanico ma con interessanti affreschi tardo-trecenteschi e il trappito del XVII secolo (dai monaci trappisti), attualmente museo etnografico e testimonianza dell'economia locale basata sulla produzione di olio e vino.  Testimoni di un’antica arte della produzione dell’olio, questi frantoi ipogei sono parte integrante del paesaggio e dell’architettura rurale. Meravigliosamente conservato nel tempo, il Trappito non ha richiesto particolari interventi di consolidamento strutturale ma soltanto alcuni interventi di restauro estetico. Il motivo che spinse a lavorare in un opificio sotterraneo era quello di ottimizzare la conservazione del prodotto in un ambiente dalla temperatura costante: la temperatura doveva infatti essere bassa per evitare il degrado del prodotto, ma superare quella della solidificazione dell'olio, ossia i 6 °C Generalmente in un grande vano si trovava la vasca per la molitura con la sua grossa pietra molare posta in verticale, di calcare duro. Adiacente al grande vano erano allestiti i torchi di legno alla "calabrese" (con due viti) e alla "genovese" (ad una vite) e diverse vasche scavate nella roccia. Altri vani erano destinati a stalla, a cucina e a dormitorio degli operai. Nel complesso, il Borgo Terravecchia a Giffoni Valle Piana offre una combinazione di fascino storico, bellezze naturali ed eventi culturali che lo rendono destinazione attraente per i visitatori della regione Campania, di tutte le altre regioni italiane e se promosso potrebbe attirare perfino turismo internazionale, diventando fiore all'occhiello della città conosciuta nel mondo per il Festival del Cinema dei Ragazzi nato proprio qui nel 1971. Il Borgo è una meta turistica apprezzata per la sua bellezza e autenticità, per il buon cibo con le tipiche osterie dislocate un pò dappertutto, con le sue strade strette e le case di pietra che raccontano la sua lunga storia. .
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Annamaria Parlato 25/04/2023 0

Il cibo non è "solo cibo", è anche ricordi e sentimenti, integrazione e dialogo interculturale

Il cibo è un elemento essenziale dell'identità culturale e dell'aggregazione sociale. Ogni civiltà ha un proprio codice di condotta che privilegia determinati alimenti e ne vieta altri, influenzati da componenti geografiche, ambientali, economiche e storiche che caratterizzano la cultura e le tradizioni di un popolo. Esso è strumento di appropriazione identitaria, un vettore di scambio culturale, mediatore di relazioni, trama di tradizioni e luogo di dialogo nella costante ricerca del contatto con gli altri. Nel processo migratorio, il cibo gioca un ruolo cruciale nell'affermazione dell'identità dell'individuo e del gruppo etnico a cui appartiene. Ha il potere di evocare luoghi, persone e momenti particolari, è un elemento storico, sociale e simbolico della vita, è un mezzo di comunicazione che trascende le barriere linguistiche. In primo luogo, il cibo riflette le credenze personali, i valori e le usanze di una particolare cultura. Alcuni alimenti sono considerati sacri e alcuni piatti possono essere consumati solo in circostanze specifiche o festività. In secondo luogo, le persone si connettono al loro gruppo culturale o etnico attraverso modelli alimentari. Il cibo è spesso usato come mezzo per mantenere l'identità culturale e le persone di diversa estrazione culturale mangiano cibi diversi. In terzo luogo, il cibo contribuisce al benessere fisico e mentale di un individuo ed esprime la sua identità culturale attraverso la preparazione, la condivisione e il consumo. Un accesso inadeguato ai cibi culturali può creare stress culturale e influenzare la propria identità e il proprio benessere. In quarto luogo, cucinare e consumare la cucina tradizionale può essere visto come espressione dell'identità culturale. Infine, condividere il cibo e le tecniche di cottura con la famiglia e gli amici dà loro la possibilità di conoscere la propria cultura e aiuta a preservare il passato. I piatti tradizionali sono una componente importante della storia di un popolo e riflettono le credenze e i valori di una comunità. Ad esempio, la cucina cinese enfatizza l'equilibrio, mentre la cucina indiana è nota per i suoi curry piccanti. Le preparazioni culinarie sono spesso tramandate di generazione in generazione e sono un mezzo per preservare il patrimonio culturale. In molte culture, approntare un pasto è un modo per costruire comunità e riunire le persone. Gli eventi e i festival gastronomici possono far incontrare le persone e celebrare la diversità sociale, il che può aiutare ad abbattere le barriere culturali. Il cibo può anche essere un modo per costruire comunità e creare connessioni tra persone di diversa provenienza. Il cibo, in conclusione, può trasformarsi in un potente elemento interculturale perché le persone possono imparare a conoscersi e a rispettarsi reciprocamente. Ad esempio, quando si condivide un pasto con persone di culture diverse, si ha l’opportunità di assaggiare cibi nuovi e di scoprire nuove tradizioni culinarie. Inoltre, il cibo viene utilizzato come mezzo per incoraggiare lo scambio e il dialogo interculturale in contesti come scuole, comunità e eventi pubblici. Ci sono molti esempi di progetti che utilizzano il cibo come strumento di integrazione tra individui di diversa origine e tradizioni. Il progetto "Nutrire la città che cambia" in Lombardia ha come obiettivo l'inserimento di colture tipiche di cittadini residenti a Milano ma provenienti da altre parti del mondo, in particolare da Asia, Africa e America Centro-Meridionale. Dodici ortaggi esotici sono stati sperimentati nelle aziende agricole lombarde coinvolte. L'idea è stata quella di ampliare l'offerta varietale per ridurre l'impatto ambientale delle produzioni locali rispetto all'importazione da terre lontane e per offrire nuove opportunità imprenditoriali agli agricoltori. Ancora il Progetto Halal in Lombardia ha promosso il potenziale del mercato halal presso le aziende milanesi e lombarde attraverso un'azione di formazione e informazione. L'obiettivo è stato presentare l'offerta alimentare dell'eccellenza lombarda presso le comunità islamiche in Lombardia e presso i paesi islamici dell'area del Mediterraneo, del Medio Oriente e del Golfo Persico.
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Annamaria Parlato 27/03/2023 0

Pontecagano, Ecomuseo dei Picentini: il CTG Picentia in rete con le associazioni del territorio

L'ecomuseo è un tipo di museo che si differenzia dalle tradizionali istituzioni museali per la sua attenzione alla comunità locale e all'ambiente circostante. L'idea di creare un ecomuseo è nata in Francia negli anni '60, quando il movimento di valorizzazione delle tradizioni locali, dell'artigianato e della cultura popolare iniziò a diffondersi in molte regioni del paese. L'ecomuseo di Creusot-Montceau, fondato nel 1970, è considerato il primo al mondo. Il suo obiettivo era di preservare la memoria delle miniere di carbone e delle fabbriche della zona, che stavano lentamente scomparendo. L'ecomuseo ha coinvolto la popolazione locale in questo processo, incoraggiando le persone a condividere le loro storie e le loro esperienze per creare una narrazione collettiva della storia del territorio. Negli anni '70 e '80, il movimento degli ecomusei si è diffuso in altri paesi europei come l'Italia, la Spagna e il Portogallo. Nel 1985, l'ICOM (International Council of Museums) ha creato il Comitato Internazionale degli Ecomusei e dei Musei Comunitari (CIDOC), che ha promosso l'idea degli ecomusei a livello internazionale. Oggi, gli ecomusei sono presenti in molti paesi del mondo e rappresentano una forma di museo partecipativo e interattivo, che coinvolge la comunità locale nella preservazione e nella valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale della propria zona.  L'ecomuseo non è solo un luogo in cui sono conservati e mostrati oggetti e documenti, ma è un processo che coinvolge la comunità locale nella creazione di un'identità collettiva e nella preservazione della storia e delle tradizioni del proprio territorio. Inoltre, l'ecomuseo spesso organizza attività culturali, educative e di sviluppo sostenibile per promuovere la conoscenza e la consapevolezza della propria cultura e ambiente. Di seguito sono elencate alcune delle azioni più comuni svolte dagli ecomusei: Raccolta e conservazione del patrimonio culturale e ambientale: gli ecomusei raccolgono e conservano oggetti, documenti, fotografie e altro materiale relativo alla storia, alla cultura e all'ambiente della propria zona. Ricerca e documentazione: gli ecomusei svolgono attività di ricerca e documentazione per approfondire la conoscenza della storia e della cultura del territorio. Educazione e formazione: gli ecomusei organizzano attività educative e di formazione per la comunità locale, come visite guidate, laboratori didattici, incontri con esperti e conferenze. Promozione turistica: gli ecomusei promuovono la propria zona come destinazione turistica, organizzando attività culturali, escursioni, passeggiate e altri eventi. Sviluppo sostenibile: gli ecomusei promuovono lo sviluppo sostenibile, ad esempio attraverso l'organizzazione di progetti per la gestione dei rifiuti, l'adozione di tecniche di agricoltura sostenibile e la promozione dell'energia rinnovabile. Coinvolgimento della comunità locale: gli ecomusei coinvolgono attivamente la comunità locale nella gestione e nella promozione del patrimonio culturale e ambientale attraverso la partecipazione a progetti, iniziative e attività culturali e di sviluppo sostenibile. La legislazione degli ecomusei varia da paese a paese e spesso dipende dalle normative che regolamentano il settore dei musei e del patrimonio culturale. La Campania ha una legislazione specifica per gli ecomusei che sono definiti come "musei territoriali che, attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale locale, promuovono la conoscenza e lo sviluppo della comunità di riferimento, a partire dalla partecipazione attiva e consapevole dei suoi abitanti".  La legge regionale n. 2 del 29 gennaio 2007, intitolata "Norme per la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale e ambientale della Regione Campania", prevede specifiche disposizioni per gli ecomusei. In particolare, l'articolo 49 della legge regionale stabilisce che "la Regione Campania promuove, in collaborazione con gli enti locali e le comunità territoriali, la costituzione e lo sviluppo di ecomusei finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico del territorio". L'articolo 50 prevede inoltre l'istituzione di un "Registro regionale degli ecomusei", gestito dalla Regione Campania, al quale gli enti locali e le associazioni possono presentare la domanda di riconoscimento dell'ecomuseo. La legge regionale prevede anche che gli ecomusei debbano essere gestiti da organizzazioni senza scopo di lucro, che abbiano come obiettivo la tutela, la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale e ambientale del territorio. Infine, la legge prevede anche incentivi per la costituzione e lo sviluppo degli ecomusei, tra cui finanziamenti, agevolazioni fiscali e forme di collaborazione con le università e i centri di ricerca. In molti paesi esistono associazioni e network di ecomusei che promuovono la conoscenza e lo sviluppo degli stessi, nonché la loro integrazione nei contesti culturali e sociali locali. Anche in provincia di Salerno, precisamente a Pontecagnano, il Museo Archeologico Nazionale - MAP - diretto dalla Dott.ssa Ilaria Menale, è stato portavoce e promotore della nascita dell'Ecomuseo dei Picentini - Le Terre della Felicità.  A partire dal 2017 è stato, infatti, avviato il progetto di un ecomuseo con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico diffuso che caratterizza quest’ampia parte di territorio in sinergia con Enti locali, Istituzioni e Associazioni ambientaliste e di promozione culturale.  Il riconoscimento normativo degli ecomusei della Campania invece è stato seguito da Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, che lo scorso 14 marzo 2023 (in occasione della Giornata del Paesaggio), ha espletato un approfondimento sull’iter legislativo regionale dell’Ecomuseo dei Picentini, presso il Museo Archeologico stesso, già oggetto di sottoscrizione lo scorso anno di un “Patto di collaborazione” tra i Comuni dei territori coinvolti (Pontecagnano Faiano, Giffoni Valle Piana, Giffoni Sei Casali, San Cipriano Picentino, San Mango Piemonte, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Olevano sul Tusciano, Castiglione del Genovesi e Acerno). "...La valorizzazione e la conservazione delle tradizioni, dei più bei siti paesaggistici e culturali e di ogni bene materiale e immateriale di cui la nostra regione dispone, passerà ben presto per il contributo degli ecomusei. Con l'approvazione all'unanimità in Commissione Cultura della proposta di legge a mia prima firma, si fa un primo importante passo nel riconoscimento degli ecomusei in Campania, mettendo a sistema quelli già esistenti e incentivandone la nascita di molti altri. Puntiamo a creare una rete di musei diffusi che costituiscano un'alternativa ai musei tradizionali, con l'intento di esaltare un patrimonio immenso di bellezze naturali, tradizioni e cultura che caratterizzano da sempre la nostra terra..." (Dal discorso dell'ON. Ciarambino durante la seduta della Sesta Commissione del 15 marzo 2022 Ciarambino, ecomusei, primo via libera in Campania - Campania - ANSA.it) Il CTG Picentia di Salerno è tra i sottoscrittori del patto e si impegnerà con le altre associazioni territoriali a proporre iniziative riguardanti la promozione del patrimonio culturale ed enogastronomico dei Picentini. Il progetto "Di Food in Tour" sarà sicuramente tra queste.  L'Ecomuseo dei Picentini - Terre della Felicità sarà senza dubbio volano di sviluppo turistico e territoriale, e se per i Greci il concetto di felicità era considerato obiettivo supremo della vita umana, allora secondo questa prospettiva la condizione di benessere sarà totalizzante perchè la cultura genera amore, bellezza e profondo senso civico tra i popoli. 
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